Un caso di Enuresi notturna nell’adolescenza

Molti bambini possono avere difficoltà nell’apprendere quando il corpo chiede loro di svegliarsi perché ha esigenza di fare la pipì.

Il bambino o l’adolescente non ha colpa della mancata ricezione dell’informazione fisiologica; non lo fa a posta e per lui/lei non è “più comodo” usare il proprio letto al posto del water.

Questa difficoltà è più frequente nei maschi, mentre più raro nel genere femminile: quello che accomuna tutti è che questa problematica è difficile da gestire poiché è causa di stress sia per i figli che per i genitori; il disturbo ha origine da una predisposizione familiare, e può causare gravi problemi psicologici e di autostima al bambino/a che ne soffre.

Il caso di cui vi parlerò oggi ha coinvolto un bambino di 13 anni.

La predisposizione famigliare del disturbo di enuresi notturna era talmente importante nella famiglia del mio paziente da aver caratterizzato tutti i maschi dell’albero genealogico da parte del padre implicandoli in questo problema fino ai 15-16 anni di età.

La remissione spontanea è possibile ma avviene spesso molto “tardi” rispetto alle aspettative ed esigenze familiari.

Il mio paziente allora accusava dai 3 episodi alla settimana e per un periodo della vita gli episodi erano aumentati presentandosi tutte le notti.

 

Il trattamento terapeutico dell’enuresi notturna

Al tempo, dopo aver eseguito un’Assessment del problema, spiegai al pazientino e ai genitori le caratteristiche del disturbo: dare informazioni sui pregiudizi che spesso accompagnano e coinvolgono la vita di chi subisce questa difficoltà è importantissimo poiché dà la possibilità al paziente e ai genitori di discolparsi da qualsiasi “accusa velata”.

Non siete cattivi genitori, l’enuresi notturna non è causa di un mancato accudimento!

Restituire la diagnosi ed esporre il progetto terapeutico per l’enuresi sono successivi e indispensabili per far capire ai clienti quale sarà il percorso di trattamento da adottare e in che fasi sarà richiesto il loro aiuto.

La scuola e situazioni in cui i bambini possono sentirsi in ansia può accentuare il numero degli episodi settimanali di enuresi; questo dettaglio a parer mio va a sottolineare l’importanza, durante il trattamento, di monitorare e definire costantemente quali variabili possono essere presenti; entrare in gioco durante il trattamento e influenzare la routine del problema “Pipi a letto”: mantenendolo presente.

 

Obiettivi terapeutici: come gestire la pipi a letto

Gli obiettivi terapeutici prefissati e concordati con il paziente di 13 anni e i suoi genitori, in questo specifico caso, sono stati quelli di:

  • elicitare (stimolare) un apprendimento fisiologico e cognitivo sul riconoscimento dei segnali del suo corpo attraverso tecniche specifiche per questo tipo di apprendimento
  • comprendere quali alimenti e abitudini potevano influire sul problema
  • insegnare al bambino come controllare i propri sfinteri durante la notte
  • renderlo autonomo nell’igiene intima

 

La terapia si è conclusa in 23 sedute e tutt’oggi non si sono più presentati episodi di enuresi notturna.

Questo traguardo, per bambini e adolescenti che hanno questa diagnosi, permette loro di potersi finalmente concentrare sulla propria crescita, sull’esplorazione sociale e di apprendimento: perché totalmente liberi da questo incubo.

Soffri di enuresi notturna o qualcuno a te vicino ne soffre? Non provare vergogna! Affidati a me: Elena Marchetti psicologa e terapeuta specializzata nell’enuresi a Padova. Contattami!

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