Le tematiche più frequenti che vengono punzecchiate dall’ansia e in seguito, sfinite dai turbinii di preoccupazione, sono molte tra cui: ansia da lavoro, ansia da salute, ansia da aspettativa, ansia da relazione.

L’ansia da lavoro è una forma specifica di ansia che si manifesta nel contesto professionale. Essa può essere innescata da vari fattori come pressioni sul rendimento, relazioni tese con colleghi o superiori, insicurezza lavorativa, o semplicemente dall’essere sopraffatti dai compiti e dalle responsabilità.

Questo tipo di ansia può avere ripercussioni significative non solo sul rendimento lavorativo, ma anche sul benessere psicofisico dell’individuo.

Ansia e depressione: quando coesistono

Purtroppo, l’ansia e la depressione sono tra i funzionamenti patologici più comuni.

Ognuno di noi può avere momenti in cui percepisce ansia o un calo dell’umore, ma la gravità è definibile specie nel momento in cui questa modalità di sentire diventa limitante per il paziente, per le persone che la circondano, e pervasiva in rifermento alle aree di vita dello stesso: intaccando dalle abitudini più comuni alle relazioni quotidiane.

Avendo conoscenza del funzionamento umano, e possedendo strumenti che vanno a valutare quanto queste due specifiche patologie interferiscono nella vita dei miei pazienti, sono agevolata e formata nel comprendere come aiutare i miei pazienti a lavorare su pensieri, azioni ed emozioni senza tralasciare alcun aspetto di compromissione.

Ansia da lavoro nel pratico: un esempio

Oggi vorrei portare un esempio che va a riassumere alcune mie esperienze professionali, ma che non si riferisce nello specifico ad alcuna di esse.

Supponiamo di avere dinanzi a noi una persona sulla quarantina stremata dall’ansia, così tanto da presentare gravi sintomi depressivi.

Supponiamo anche che tale persona abbia vissuto durante sua infanzia e adolescenza frequenti periodi in cui aveva sofferto di ansia da prestazione, specie in concomitanza di prove d’esame e interrogazioni, e che si rivolga a me poiché le sue preoccupazioni riguardanti la performance gli impediscono di dormire la notte.

In questo caso specifico la persona potrebbe aveva consolidato pensieri disfunzionali sulle proprie capacità di riuscita, catastrofizzando un qualsiasi possibile errore.

Queste tematiche di autoefficacia ci limitano molto poiché la nostra società, e per alcuni l’educazione famigliare, predispongono a percepirci autonomi e competenti solo se raggiungiamo degli standard elevati e privi di sbagli.

La modalità di pensare “tutto o nulla” porta chiunque ad aumentare le proprie aspettative, senza riuscire a comprendere l’importanza e trovare soddisfazione per i risultati quotidiani – anche più piccoli- ottenuti.

Questo tipo di funzionamento potrebbe portare a dover gestire rimuginio notturno.

Tornando alla persona descritta in precedenza, molte preoccupazioni potrebbero limitarlo nelle ore di lavoro, fino ad arrivare ad avere poca capacità di gestire i propri pensieri ed emozioni in qualsiasi momento della giornata e della notte.

Questa condizione porterebbe chiunque a provare apatia, poca motivazione nel lavorare o nell’esercitare qualsiasi altra attività, anche la più banale, sentendo come compagnia emozioni tipo: insoddisfazione, frustrazione e angoscia.

L’insonnia, i pensieri ansiogeni e la costante energia che il fisico impiegava nel gestire quella che era la sintomatologia ansiosa e depressiva rendevano il mio paziente affranto, affaticato e poco motivato anche sono nel provare a cambiare quel qualcosa.

Come combattere l’ansia da lavoro: il trattamento psicoterapeutico

Il trattamento psicoterapeutico dei disturbi d’ansia da lavoro mira a risolvere questo problema mediante un metodo scientificamente convalidato.

Per prima cosa, sarebbe indispensabile includere nel trattamento il riequilibrare il ritmo sonno-veglia affinché il corpo riprenda una stabilità nel proprio funzionamento fisiologico.

Poi, sarebbe opportuno lavorare insieme per comprendere quali siano i nuclei di base delle sue preoccupazioni; se si concentrino solo sull’ambito lavorativo, o se le aspettative destabilizzanti comprendano altri rapporti più intimi.

Acquisire informazioni sulla routine dei pazienti è per il mio lavoro importantissimo, così da poter valutare in quali ambiti della vita possiamo andare a trovare giovamenti istantanei e nel mentre concentrarci sulle aree più “destabilizzate”.

Una volta concluso il trattamento, è importante esaminare i risultati.

Per quanto l’ansia e la depressione siano tra le sintomatologie più comuni, quando i miei pazienti prendono coscienza del loro funzionamento, delle proprie tendenze disfunzionali di pensiero e si appropriano di tecniche utili nel gestire ed estinguere l’ansia è per la mia etica importante riproporre materiali che vadano a valutare se questo miglioramento è percepito solo da noi o si rileva anche in strumenti di misurazione qualitativa e quantitativa scientifici: i test psicometrici.

Questo passaggio è indispensabile per dare prova tangibile dei miglioramenti.

Raggiunti i risultati prestabiliti lavoriamo affinché vi sia una consolidazione delle capacità di fronteggiamento, ottenute dal paziente, e in fine sulla prevenzione/gestione di ricadute.

Terapia dei disturbi d’ansia a Padova

Svolti e raggiunti gli obiettivi esposti durante il periodo di collaborazione, il trattamento si avvia verso la conclusione: con la certezza da parte mia di essere disponibile qualora la persona abbia difficoltà nella sua quotidianità.

Se pensi di soffrire di ansia da lavoro io, la Dott.ssa Elena Marchetti, Psicologa Psicoterapeuta ad orientamento cognitivo-comportamentale, sono qui per aiutarti ad affrontare disturbi d’ansia a Padova. Contattami, prenota la tua prima seduta e intraprendi con me un percorso terapeutico per l’ansia da lavoro. 

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