Guide Psicologiche 

Disturbi del comportamento alimentare: cos’è il binge eating

Il Binge Eating è un disturbo del comportamento alimentare, caratterizzato da abbuffate compulsive. Queste consistono nel mangiare in un periodo di tempo circoscritto (un’ora, un’ora e mezza o più) una quantità di cibo che è indiscutibilmente superiore di quella che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso periodo di tempo e in circostanze simili.

La persona, durante le abbuffate, ha la sensazione di non controllarsi durante l’episodio, di non poter smettere di mangiare o di non avere il controllo di che cosa o quanto stia mangiando.

 

Sintomi del binge eating  

Così come gli altri disturbi del comportamento alimentare, anche il Binge Eating ha dei sintomi ben specifici osservabili. Prima di proseguire, voglio ricordarti che svolgere attività autodiagnostica con l’ausilio di informazioni trovate online è caldamente sconsigliato.

Pertanto, le seguenti informazioni non sostituiscono in alcun modo il parere di un professionista della salute mentale. Se ritieni di avere simili difficoltà, ti consiglio di rivolgerti ad uno psicologo, o ad uno psicologo/psicoterapeuta.

Dopo questa doverosa premessa, andiamo ad esplorare alcuni aspetti sintomatologici importanti del binge eating.

Il quadro sintomatologico

Gli episodi di abbuffate compulsive sono associate ad alcune caratteristiche, come per esempio:

  • Mangiare più rapidamente del normale;
  • Mangiare fino ad avere una sensazione dolorosa di pienezza;
  • Avere difficoltà nel definire inizio e fine dell’episodio di abbuffata;
  • Mangiare da soli a causa dell’imbarazzo per la quantità di cibo ingerita;
  • Provare disgusto verso di sé, umore depressivo, intensa colpa dopo aver mangiato troppo;
  • Mangiare grandi quantità di cibo pur non sentendo fame;

I sintomi devono avere una durata specifica, che supera un certo numero di settimane. Al contrario di quanto sia possibile pensare, molto spesso a soffrire di Binge Eating sono persone con una massa corporea nella norma (quindi non considerate sovrappeso o obese).

Se pur i criteri per una diagnosi siano questi appena elencati è bene specificare però come vi sono due tipi di abbuffate: soggettive ed oggettive.

Abbuffate soggettive e oggettive

Le abbuffate soggettive fanno riferimento alla percezione soggettiva che la persona ha nel concedersi alimenti ritenuti inaccessibili o superando una quantità anormale per le proprie abitudini.

Le abbuffate oggettive possono non comprendere un episodio temporale così ampio o una frequenza settimanale così scandita, ma ha in comune le modalità di rapportarsi all’alimento:

  • mangiare più rapidamente del normale;
  • non avere una percezione sensoriale – o altrimenti molto limitata – del gusto, dell’odore, consistenza e del tatto;
  • avere difficoltà nel definire inizio e fine dell’episodio di abbuffata;

Entrambe le tipologie di abbuffata suscitano disagio, colpa, sofferenza e invalidità nella persona poiché la modalità di gestire sentimenti sgradevoli, preoccupazione ed eventi stressanti accomuna le persone nell’utilizzare una strategia di compensazione disadattiva per sopperire alla fame emotiva.

Come superare il Binge Eating con la terapia psicologica

Il come ci rapportiamo con il cibo non definisce chi siamo poiché l’evoluzione di noi nell’arco nella nostra vita è in costante cambiamento, se pur ai nostri occhi impercettibilmente.

Spesso, ad esempio, ci accorgiamo di come i nostri gusti si siano modificati positivamente nei confronti di alimenti che in passato non facevano parte delle nostre preferenze.

La percezione di noi stessi, del nostro corpo, l’idea che abbiamo di alimentazione sana e di peso ideale si intreccia con la nostra età e gruppo sociale, con canoni di bellezza sociali nazionali, internazionali, culturali e religiosi. Gli stessi vengono a loro volta influenzati dalle nostre emozioni e da eventi stressanti giornalieri e/o periodici, che influiscono negativamente sulla nostra autostima e sul rapporto che abbiamo con il cibo e talvolta sulle percezioni del nostro corpo.
 
In quanto psicologa specializzata nel trattamento dei disturbi alimentari, mi occupo della cura del Binge Eating Disorder.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

Comprendere quando si ha fame biologica o si è pervasi/spinti da una fame emotiva – causata da possibili pensieri, emozioni, comportamenti, attivazioni fisiologiche ed eventi stressanti – è utile a capire cosa ti spinge al mangiare (appunto se bisogno biologico o emotivo).

L’apprendimento di una corretta gestione delle emozioni e delle risposte comportamentali sarà alla base di un intervento che ti porterà a conoscere, riconoscere e anticipare questi episodi in modo da contrastarli in sicurezza e con fierezza.

Un percorso di terapia con uno psicologo per guarire dal Binge Eating rappresenta un passo fondamentale per comprendere se effettivamente le abbuffate possono essere considerate patologiche.

Una volta compresa la gravità della situazione, verrà proposto un percorso o esclusivamente con il terapeuta, o con l’integrazione di altre figure specifiche.

 

Ritorno a casa: conflitti familiari disagio emotivo

Come psicoterapeuta a Padova e online, ho osservato che per molti, il ritorno a casa durante le festività può essere un viaggio carico non solo di valigie, ma anche di emozioni complesse e ricordi contrastanti.  La "casa", in questo contesto, non è solo un luogo...

Abbuffate natalizie ed emozioni

Nell’immaginario collettivo, il Natale è associato a due concetti: il primo, che abbiamo approfondito negli articoli precedenti, riguarda la felicità. E certo, per molti è così: le festività coincidono con momenti positivi di incontro con vecchi amici, luoghi...

Psicoterapia: domande frequenti

Guide Psicologiche Domande frequenti sulla psicoterapia La figura dello psicologo e dello psicologo/psicoterapeuta vengono spesso fraintese ed equiparate. A parere mio e di buona parte della comunità scientifica questo avviene poiché le informazioni in merito sono...
Privacy Policy Cookie Policy