Stress, ansia e tristezza natalizia possono essere visti, da chi non comprende, come emozioni e percezioni contrastanti se associate al periodo più bello e atteso dell’anno.
Le luci, i decori contrastano il calar del giorno, sempre più precoce rispetto agli orari estivi.
I giorni di festa, le pietanze tipiche e le vacanze prospettano appuntamenti con amici, parenti, amati; quasi a contrapporre la sensazione di freddo e umidità che ci investe durante le stagioni invernali.
Generazioni di nostri antenati hanno fatto in modo che questo periodo sia vissuto da noi come uno dei più sfavillanti e calorosi dell’anno.
Allora perché il Natale mi rende triste?
La “depressione natalizia” è più frequente di quanto si possa pensare.
Non a caso è il periodo dell’anno dove mi si richiede maggiormente aiuto.
Ma come mai?
Natale, e Capodanno sono momenti di condivisione; affrontare la solitudine nel periodo natalizio è una situazione di disagio che spesso si cerca di nascondere alla vista di altri.
Se le pubblicità, i film o trasmissioni in TV non ci martellassero con messaggi di socialità e complicità famigliari/amicali… non ci sentiremmo così a disagio nel possedere una rete sociale così minimal?
Eppure, da esperta, so per certo che non è solo colpa del merchandising.
La conclusione di un anno, che per alcuni possa equivalere al 31 dicembre, per altri alla conclusione delle scuole o la fine dell’estate: sono periodi dell’anno dove chiunque di noi si guarda indietro e valuta il proprio vissuto.
Questa considerazione spazia in tutte le aree della nostra vita.
Sono soddisfatto delle esperienze che ho avuto finora?
Quanto sono in sintonia con le persone che mi circondano?
Mi sento bene quando sono con i miei amici, famigliari? Mi sento capita/o, rispettata/o?
Mi piace il mio lavoro?
Mi sento efficace?
Perché non ottengo di più?
Vorrei iniziare una relazione seria? Vorrei migliorarla?
Cosa non va in me, perché non mi sento appagato/a?
Cosa posso migliorare del mio presente, come?
La sindrome del Natale non esiste.
Come affrontare il Natale lontano da casa
Ma di fatto affrontare il Natale lontano da casa, dopo un lutto, una rottura o percependosi soli rispetto agli altri è un peso che si protrae per diversi mesi: da novembre a metà gennaio.
Le vacanze di Natale sono però un fattore di peggioramento di quello che è un vissuto già preesistente.
Con tutte le difficoltà che comporta questo periodo dell’anno noi possiamo decidere di cambiare non solo in previsione di questo Natale, ma di tutti i Natali futuri.
I segnali del nostro corpo
L’ansia e la tristezza sono segnali del nostro corpo e della nostra mente di sofferenza, disagio e insoddisfazione.
Benvenga questo periodo dell’anno se ci fa percepire più intensamente quello che non ci piace della nostra vita!
La domanda a risoluzione di tutti i quesiti precedentemente esposti è la medesima: Come e cosa voglio cambiare?
Abbiamo visto come vissuti di stress, ansia e tristezza natalizia siano in verità più frequenti di quanto percepiamo. Abbiamo appurato che in verità a tirar le conclusioni del nostro sentirci non è il Natale, ma più periodi dell’anno – indipendentemente dall’età che abbiamo-.
Abbiamo compreso come affrontare il malessere legato alle feste non debba essere un obiettivo limitato all’anno 2022-2023. Ma come la decisione di investire le nostre risorse per migliorarci sia un obiettivo a lungo termine.
Sono qui per aiutarti
Posso sapere qual è la tua difficoltà solo se me ne parli, posso capire come aiutarti se condividi con me i tuoi vissuti, i tuoi obbiettivi e le tue qualità personali.
Per il resto, se tu vorrai, a risolvere i tuoi problemi ci pensiamo io e la scienza!